Daniele Mencarelli
Mondadori
Consigliato da Elisabetta R.
E’ il secondo romanzo di Daniele Mencarelli, scrittore romano nato nel 1974.
Il primo libro, “La casa degli sguardi”, è stato un successo letterario di pubblico e di critica (8 edizioni e diversi premi).
Dopo un tale esordio difficilmente ci si aspetterebbe di rimanere altrettanto avvinti dal testo; invece “Tutto chiede salvezza” ha la stessa narrazione essenziale e scorrevole.
Daniele racconta i sette giorni dell’estate del 1994 trascorsi in Ospedale sottoposto a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) in seguito ad una violenta lite col padre.
Con lui conosciamo le vicende di cinque uomini suoi compagni di stanza.
Storie diverse di persone ai margini della società, folli che portano sin dalla giovinezza ferite profonde, “schiacciati da un male ricevuto in dono”.
Ma questo male ha una faccia buona che, seppure a tratti, dà a Daniele una consapevolezza nuova: “Per tanto tempo ho pensato che i miei occhi fossero malati, come se avessero una specie di lente d’ingrandimento capace di rendere ogni visione qualcosa di unico, enorme. Dove altri vedevano solo normalità io ammiravo prodigi, eventi irripetibili. (…) Oggi so che non sono io a vedere grandi le cose ma sono loro a esserlo (…). Ogni singola giornata è costellata di azioni degne di un’epopea straordinaria!”.
Anche i compagni di camera, nello scorrere dei giorni, diventano, da estranei da temere, “la cosa più simile all’amicizia che abbia mai incontrato, di più sono fratelli offerti dalla vita, trovati nella stessa barca, in mezzo alla tempesta, tra pazzia e qualche altra cosa che un giorno saprò nominare”.
Nella storia di questi uomini folli e fragili ritroviamo, gridati, i nostri stessi desideri: essere ascoltati innanzitutto e amati per quello che siamo.
Sarà per questo che il libro ci lascia alla fine un senso di tenerezza e ci fa chiedere per noi e per questi uomini la salvezza.